Attenzione a dove tocchi il cadavere squisito, non usare la parola Porno,
non osare dire il non detto.
“PornoArte nel Mondo” è il nome del Festival che si è tenuto a Mechelen in Belgio dal 12 al 23 novembre. Il Centro Culturale n0na, che ha a disposizione un piccolo teatro al centro di Mechelen, ha organizzato e ospitato feste, seminari e spettacoli di artisti provenienti da America, Europa ed Australia.
Il programma del festival comprendeva, oltre ad un’esposizione nel museo di arte moderna locale, una serie di spettacoli teatrali e due seminari in collaborazione con l’università di Antewerpen.
I seminari, indirizzati a studenti dei dipartimenti di teatro e spettacolo, riguardavano la scrittura di una sceneggiatura per film porno, e la realizzazione di un sito web a carattere erotico che esplorasse i desideri reconditi dei partecipanti sfruttando le potenzialità performative di internet
http://www.thing.net/~dollyoko/strange/.
I due seminari sono stati tenuti l’uno da Shu Leah Cheang, artista, curatrice e regista, autrice di una pietra miliare del porno, il film di fantascienza “I.K.U.”, e l’altro da Francesca Da Rimini, artista multimediale australiana, fondatrice nel 1994 dello storico gruppo di VNS Matrix (autirci del primo manifesto Cyberfemminista).
Molto alta è stata l’attenzione della stampa locale durante le due settimane di eventi, evidentemente la scelta della parola “Porno”, usata dagli organizzatori per definire le opere d’arte esposte, ha causato nell’opinione pubblica una serie di convulsioni imprevedibili.
Dapprima la comunità cattolica si è lamentata che eventi così vergognosi venissero finanziati con i soldi pubblici (Il KunstenCentrum n0na riceve sovvenzionamenti dall’amministrazione pubblica locale) e che ai loro figli universitari venissero proposte “lezioni di porno”.
Successivamente un produttore porno locale ha pensato di denunciare gli organizzatori del festival, dichiarando che non era giusto che loro potessero fare quello che a lui era proibito per legge.
A questo punto la polizia ha compiuto delle perquisizioni negli spazi dell’esposizione e alcuni lavori sono stati sequestrati, tra questi il sito web dell’artista australiana Francesca Da Rimini (se vi chiedete come si possa sequestrare un sito web la risposta è: si porta via il computer).
“Dollspace” http://www.thing.net/~dollyoko, e’ un sito web di 800 pagine che raccoglie le tracce di dollyoko. Dollyoko e’ lo spirito di tutte le bambine affogate appena nate in Cina solo perche’ nate femmine. L’artista posseduta da questo spirito narra le sue possibili vite, le sue pulsioni erotiche e sessuali, i desideri che non hanno mai potuto avere un corpo.
“Tutta la storia e’ pornografia”, dice Dollyoko, “La storia e’ scritta da uomini che scopano le loro figlie”.
Francesca Da Rimini, artista e scrittrice, utilizza come materiale per le sue pagine frammenti di esperienze che lei stessa ha avuto in mondi virtuali in modalita’ testuale. Mondi dove puoi assumere qualunque identità, mondi nei quali e’ stata bambina e come bambina ha avuto rapporti sessuali consensuali.
L’artista dichiara “In casi di censura come questo credo che sia importante distogliere l’attenzione dal mio lavoro e cercare piuttosto di capire quali sono le cause delle violenze che ancora vengono esercitate su moltissimi bambini soprattutto in famiglia”
Libidot, artista/curatrice del festival (http://www.libidot.org), il cui lavoro e’ stato sequestrato a sua volta, dichiara:
“Mi chiedo come mai ancora siamo incapaci di distinguere tra cio’ che e’ arte, critica finzione e discorso e cio’ che e’ reale abuso come l’industria del porno commerciale”
Il Festival tra i suoi partecipanti ha visto la nota post modern porn star Annie Sprinle che ha condotto uno spettacolo commentario sulla “Storia del Porno di Lei”, Ricky Suade, artista americano che supporta una campagna di sensibilizzazione contro la circumcisione, Yoshie Suzuki giapponese, il cui progetto consiste nel baciare in bocca il maggior numero di persone possibile in giro per il mondo (anche un suo lavoro sul tema dell’enema e’ tra quelli sequestrati) e
Shu Lea Cheang.
Comunque il festival, a parte questi squallidi episodi di censura, e’ accolto con interesse da gran parte della comunità di Mechelen, come momento di condivisione e di esplorazione collettiva, la serata “Porta il tuo porno” si e’ infatti svolta all’insegna di una grande leggerezza ed ironia.
Al di la’ dell’industria dello spettacolo e del commercio molti uomini e molte donne sanno come apprezzare il brivido della condivisione di frammenti di corpi vivi.
Alex Mc Quilkin
Fucked 1999-2000, DVD
Yoshie Suzuki and Adam Zaretsky
SQUART
2000, VIDEO
ZOOT e GENANT
Meat Sexu Tacot
&1996, mixed media video installation
FRANCESCA DA RIMINI
Dollspace
2000, website
KATRIEN JACOBS
Sexy Flowers
2001, mixed media
ANNIE SPRINKLE
The sluts & goddesses Video Workshop: or how to be a sex Goddesses in 101 easy
steps
articolo pubblicato su fileroom.org